Individuato l’Ambito territoriale ottimale in base alla Legge regionale 21 --Comunicato stampa n.39 del 20/02/2013

Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 7 febbraio è stata approvata una delibera relativa alla proposta di individuazione dell’Ambito territoriale ottimale ai sensi dell’art. 6 della Legge della Regione Emilia-Romagna n. 21 del 21 dicembre 2012 avente ad oggetto Misure per assicurare il governo territoriale delle funzioni amministrative secondo i  principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.
L’Ambito territoriale ottimale così come definito dalla Legge 21 rappresenta il luogo deputato allo svolgimento in forma associata delle funzioni fondamentali da parte dei Comuni: questi entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della stessa Legge devono formulare proposte di delimitazione degli ambiti, nel rispetto di alcune condizioni geo-politiche e demografiche. Il Comune di Carpi, congiuntamente a quelli di Campogalliano, Novi di Modena e Soliera, aveva già deliberato l’Ambito territoriale coincidente con i territori dei quattro comuni, per la gestione in Associazione Intercomunale di funzioni – poi trasformata in Unione - assumendo tale indirizzo nel 2001. Va considerato altresì che, ai sensi della stessa Legge, i Comuni sopra una certa soglia demografica devono svolgere obbligatoriamente in forma associata con tutti gli altri enti inclusi nell'ambito almeno tre delle seguenti quattro funzioni fondamentali (fermo restando la gestione obbligatoria anche dei sistemi informativi e delle tecnologie dell'informazione): pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché partecipazione alla pianificazione territoriale di ambito di livello sovra-comunale; attività, in ambito comunale, di pianificazione di Protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi; progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini; Polizia municipale e Polizia amministrativa locale. I Comuni di Campogalliano, Carpi, Soliera e Novi di Modena hanno già però conferito all’Unione delle Terre d’Argine oltre alla funzione dei sistemi informativi quelle relative alla Polizia municipale e amministrativa locale e la gestione del sistema dei servizi sociali. “Ritenuto pertanto opportuno proporre quale ambito territoriale ottimale il territorio composto dai comuni di Campogalliano, Carpi, Soliera e Novi di Modena costituenti l’Unione delle Terre d’Argine – si legge nella proposta di delibera - per ottemperare pienamente alle disposizioni della Legge 21 risulta necessario trasferire all’Unione un’altra funzione tra quelle indicate. Riteniamo che la decisione di svolgere in forma associata in Unione la funzione della Protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi possa portare diversi vantaggi in termini di risposte adeguate sull’intero territorio dell’Unione stessa in caso di eventi calamitosi o di minacce di calamità naturali”.
Il Sindaco Enrico Campedelli ha presentato giovedì 7 in aula la delibera ricordando che sono i Comuni a decidere sugli ambiti territoriali ottimali e che entro l’anno in corso vanno decise le funzioni da delegare alle Unioni, con l’operatività delle stesse prevista a partire dal 2014. “Ogni Comune deciderà nel suo Consiglio per adempiere ai dettami della Legge 21”. Campedelli ha poi replicato ad alcune domande dei rappresentanti dei cittadini sottolineando come tutti i Comuni della regione hanno l’obbligo di entrare in Unioni di Comuni della stessa provincia di appartenenza o di convenzionarsi con queste, ad esclusione dei capoluoghi di provincia; è anche possibile decidere di uscire dall’Ato, “ma è una scelta dispendiosa e che porta molte difficoltà” così come modificare l’attuale divisione in distretti sanitari. La capogruppo di Alleanza per Carpi Giliola Pivetti ha dal canto suo sottolineato che “anche con questa delibera apparentemente neutra si procede verso una coesione più stabile dell’Unione. Bisogna decidere esattamente a mio parere però cosa siamo e cosa sia il Consiglio delle Terre d’Argine. La rappresentatività di un organismo elettivo non è però nella disponibilità della maggioranza e di un regolamento. L’amministrazione comunale dovrebbe realizzare uno studio di fattibilità per arrivare alla fusione tra i quattro Comuni che compongono ora l’Unione: se il Sindaco si pronunciasse in questo senso mostrerebbe lungimiranza, altrimenti chiederemo formalmente che si faccia”. Argio Alboresi, capogruppo della Lega nord, ha criticato il fatto che risultati tangibili non se ne vedano dopo l’avvento dell’Unione, “nemmeno dal punto di vista dei doppioni di assessorati che rimangono in capo ai Comuni. Che faremo da grandi? E cosa abbiamo da spartire con Campogalliano?”. Roberto Benatti del PdL ha invece rammentato come di politico ed elettivo nell’Unione non ci sia nulla e che “anche se cambiasse la maggioranza consiliare nei Comuni sarebbe difficile ormai dal punto di vista amministrativo tornare indietro. Non  mi piace che la Regione spinga a deliberare in tempi così stretti sugli Ato, senza che il Consiglio discuta quale materia trasferire, mi sembra un atto di prevaricazione. Apriamo un discussione politica”. Daniela Depietri (Pd) ha sottolineato la necessità di arrivare in fretta all’adozione di un nuovo regolamento sulla rappresentatività nel Consiglio delle Terre d’Argine, ha difeso la scelta fatta a suo tempo di andare nella direzione dell’Unione e si è detta d’accordo con Pivetti sullo studio di fattibilità sulla fusione dei quattro centri che compongono l’ente associato. Luca Lamma, consigliere indipendente, ha invece rammentato come grazie all’esenzione dal rispetto del Patto di stabilità l’Unione abbia potuto portare avanti certi progetti, ad esempio la costruzione di nuove scuole, ma “che il rapporto di 21 a 9 che esiste nel Consiglio dell’ente associato dimostra che non è stato perseguito l’obiettivo di un riequilibrio nella rappresentanza”. Marco Bagnoli (Pd) si è riagganciato al tema della rappresentatività nel Consiglio dell’Unione dicendo che si può fare meglio, sia dal punto di vista dell’informazione sulla sua azione e sul suo futuro che del funzionamento dell’ente stesso. Andrea Bizzarri (capogruppo Idv) ha dal canto suo anch’egli ricordato come l’eventuale fusione richiederebbe sforzi di coinvolgimento dei cittadini e di informazione agli stessi, “per garantire il massimo consenso in capo a questa scelta. Troviamoci, mettiamoci al tavolo, non si cambia da soli lo Statuto sulla questione della rappresentatività”. Francesca Cocozza (Pd) si è detta anch’essa d’accordo con la fusione tra Comuni per risparmiare e dare i servizi ai cittadini, per tutelare i ceti più deboli e mantenere uno Stato sociale accettabile. Roberto Andreoli (capogruppo del PdL) ha accolto poi con favore le parole delle consigliere Pd sulla fusione “visto che le Terre d’Argine ora non hanno valenza politica, non definendole la legge. Siamo favorevoli fin dal 2006 a questa scelta ma non ci piacciono i modi con cui si è attuata. Dobbiamo essere noi a definire cosa vogliamo fare e non la Regione. Sono poi contrario al passaggio all’ente associato della Protezione Civile, che dovrebbe essere invece una funzione da mantenere in capo al Comune, visto che abbiamo forze che altri centri non hanno, così come dal punto di vista dell’indebitamento e delle difficoltà economiche le realtà sono diverse e vanno valutate con attenzione. E come verrà riorganizzata questa materia in Unione? Chiedo che ci spieghiate quale riflessione e studio è stata fatta in merito al passaggio all’ente associato della Protezione Civile”. E dopo che Andrea Losi (Lista Carpi 5 Stelle) si è detto d’accordo con Pivetti ricordando come il suo predecessore Paluan avesse già illustrato all’aula la posizione del Movimento sul tema della rappresentatività dell’Unione, ha preso la parola il capogruppo del Pd Davide Dalle Ave, che ha spiegato come “dall’Unione non si torna indietro e che non è vero che tutti fossero d’accordo dall’inizio su questa decisione”.
Il Sindaco Campedelli in sede di replica ha detto di aver sollevato anche in Regione il tema della rappresentatività, di come siano pochissimi ora in Emilia-Romagna i Comuni non associati, che la velocità di approvazione di questa delibera era legata alla riforma delle Province che poi è saltata con la crisi di governo. “La nostra Unione è una delle più avanti, abbiamo lavorato molto bene finora e abbiamo mantenuto e forse migliorato il livello dei servizi messi in comune ma va ridefinita ora l’intera filiera delle autonomie locali. Nel 2006 ci siamo assunti una responsabilità importante, quella di partire ‘dal basso’ per una riforma della pubblica amministrazione e la nuova legge regionale arriva nel momento giusto per andare avanti innovando”.
La delibera è stata approvata da tutti i gruppi presenti in aula a parte Carpi 5 Stelle e Lega nord, che hanno votato contro.
Nel corso del Consiglio comunale di giovedì 7 febbraio è stata anche approvata all’unanimità una delibera portata in aula dall’assessore al Commercio Simone Morelli riguardante  uno schema di Convenzione per le attività di allestimento di aree destinate ad attività economiche di servizio tra la Provincia e il Comune. In pratica dopo lo spostamento per un certo periodo di tempo causa sisma in via Newton del mercato ambulante che si tiene abitualmente in piazza dei Martiri l’amministrazione richiederà la possibilità di accedere a fondi europei per farsi rimborsare le spese sostenute in occasione del trasferimento (posa di bagni chimici, pulizie, bollette Aimag), per un totale di 18 mila euro.
 

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